Gli spazi
Edizione 2025

Cinque luoghi per quattro mostre legate al confine, tema dell’edizione 2025 del Premio.

Palazzo dei Capitani

ZIGZAG

Piazza del Popolo, 10 - Ascoli Piceno

La mostra ZigZag è nata dall’idea di un movimento dinamico e non lineare attraverso i confini.

Ha rappresentato l’attraversamento di soglie, la ricerca di percorsi alternativi e la continua ridefinizione dello spazio e del linguaggio artistico.
Il confine quindi non come barriera ma come spazio di transizione e dialogo.
Gli artisti invitati al premio hanno approfondito tematiche plurali: dalla connessione con lo sconosciuto alla ricerca più introspettiva di identità e rapporti interpersonali.

Molte opere sono state pensate appositamente per lo spazio espositivo del Palazzo dei Capitani e realizzate appositamente per la quarta edizione del Premio Sparti.

Museo Civico "O. Licini"

CONFINE INFINITO

Corso Giuseppe Mazzini, 90 - Ascoli Piceno

Il confine, esplorato nelle sue molteplici dimensioni: spazio fisico, soglia tra luoghi, linea divisoria o punto di fuga, prospettiva sia orizzontale che verticale. Un concetto che ha evocato separazione e unione, ma che in questa mostra è stato svincolato da una lettura strettamente politica o legata all’attualità bellica. Infatti la mostra ha raccolto le opere di nove artisti: Josè Angelino, Niccolò Berretta, Federica Di Carlo, Flavio Favelli, Luca Grimaldi, H.H. Lim, Lulù Nuti,  Jonida Prifti, Julian Rosefeldt, tutti impegnati in varie ricerche e linguaggi, e di generazione trasversale.

Se Josè Angelino ha indagato il confine sottile che determina l’equilibrio della vita, analizzato attraverso dettagli rilevatori dei meccanismi fisici della materia, Niccolò Berretta ha alluso al confine attraverso una ricerca incentrata sulle periferie e i luoghi marginali, borderline. Federica Di Carlo ha abbracciato il tema del confine con uno sguardo verticale, indicando quello che c’è tra la Terra e l’Infinito; Flavio Favelli ha fatto riferimento a quello geografico, di mare e Terra: confondendo i lineamenti. Luca Grimaldi ha spostato l’attenzione sul paesaggio e sul punto di fuga come prospettiva di orizzonte universale; come H.H. Lim che tuttavia ne ha reso illeggibili i suoi margini. Lulù Nuti ha fatto coincidere il confine con l’orizzonte, potenzialmente estendibile, come linea di confine visiva. Jonida Prifti con le sue poesie tratte dal libro “Sorelle di confine” si è  spostata invece in un discorso più incentrato sulle conseguenze della guerra nell’esistenza di chi vive e oltrepassa i confini; Julian Rosefeldt invece lo ha affrontato come spazio sospeso, zona buia e di tensione tra la vita e la morte.

La mostra ha offerto una variegata esplorazione del concetto di confine, spaziando dalle sue implicazioni fisiche e geografiche a quelle esistenziali e poetiche. Il tema è stato dunque indagato in senso universale, affidando all’arte il ruolo poetico di muovere una riflessione più universale sul concetto di confine: sventolando non una bandiera ideologica e  politica, piuttosto ideale e riconducibile ad una lettura fisica e metafisica.

Frida Art Academy

ULTRAMALE

c/o Centro Culturale Sant’Agostino in Corso Giuseppe Mazzini, 90 - Ascoli Piceno

A cura di Zeno Rossi.

Ultramale è stata la nuova mostra personale di Ivo Cotani, artista poliedrico nato e cresciuto ad Ascoli Piceno. La sua ricerca, sempre in equilibrio tra pittura, scultura e performance, si è espressa qui attraverso una scultura in ceramica smaltata composta da dodici pezzi intercambiabili. Con il consueto approccio ludico e simbolico, Cotani ha trasformato il materiale in un organismo mutevole, capace di suggerire continui movimenti, trasformazioni e nuove possibilità di lettura dello spazio.

Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Roma e successivamente a Madrid, Cotani ha arricchito la sua pratica artistica con studi teatrali e un’intensa attività performativa. Da sempre legato alla sua città natale, continua a vivere e lavorare tra Ascoli, Roma, Treviso e Madrid, mantenendo un forte legame con il territorio anche attraverso il “PHERSU Festival”, di cui è ideatore e direttore artistico dal 2019.

Con uno stile rapido, ingenuo e irriverente, Ivo Cotani ha messo in scena in Ultramale una visione del mondo in bilico tra leggerezza e profondità, capace di trasformare il gioco in una riflessione agrodolce sulla vita.

Frida Museum

LAST SEEN

Via delle Canterine, 45 - Ascoli Piceno

Mostra personale di Dario Capello, vincitore della precedente edizione del Premio.

Last Seen è nata dalla volontà di generare una pervasiva idea di assenza, dal quale emergono forme talvolta stridenti. Queste “forme”, che non hanno connotati di immagine o oggetto, si muovono simultaneamente vicine e lontane, suscitano una sensazione ambigua, piacevole e spiacevole al tempo stesso, simile a un ronzio capace di sedare e annebbiare.

Come l’ossido che si forma su una superficie metallica a contatto con l’ossigeno, opacizzando e offuscando lo strato di “l’interfaccia” (cfr. “The Stack”, Bratton)(interfaccia definizione Ippolita), come la nostra vita viene gradualmente annichilita, iniziando a sparire dietro sistemi e piattaforme.

Dobbiamo quindi partire dalla nostra “forma alienata ” per poter comprendere i meccanismi di potere più ampi e invisibili. Guardando a quell’ossido opaco, scopriremo un sistema stratificato che, privato della sua parvenza di vita (alimentata quindi dalla struttura di produzione e consumo), rivelerà l’inconsistenza della produzione assoluta, mostrando “l’inessenza della vita stessa”. (Adorno)

Cinema Odeon

cinema-odeon ascoli

WORK IN PROGRESS

Via Marcello Federici, 82 - Ascoli Piceno

Martin Creed ha presentato il primo montaggio del suo non ancora del tutto finito primo lungometraggio.

Il film racconta di un bambino che cresce e diventa adulto, visto attraverso gli occhi e i capelli di una giovane donna. Una storia di formazione raccontata in episodi, dal concepimento attraverso i primissimi ricordi dell’infanzia (la prima parola e il primo disegno) fino al liceo, all’educazione artistica e al primo amore. Parallelamente vi si intreccia una storia di vestiti che sale lungo il corpo, dai calzini e dalle scarpe attraverso i pantaloni fino ai cappelli. Nel film, sotto forma di capitoli, vengono inoltre svelati piccoli segreti su alcuni aspetti della vita quali: “Il problema dei pantaloni” e “A cosa servono i baffi?”.

I ricordi sono stati girati nei luoghi in cui sono accaduti, tra cui la Lenzie Academy di Glasgow, dove gli attuali studenti della scuola recitano in classe scene di bullismo, di cattiva condotta e di sport. Altri episodi, come sogni, sono stati girati in una particolare combinazione di luoghi tra cui Las Vegas e Ascoli Piceno. John McEnroe è presente in una scena fantastica su un campo da tennis di Malibu.

Scritto e diretto da Martin Creed. Cinematografia, musica e abiti di Martin Creed.

Girato in 35mm con riprese extra in 16mm. File 2K Digital Cinema Package (DCP). Durata 1 ora e 25 minuti. Colore, audio surround 5.1.

Interpreti: Layla Burns, Heidi Rider, Laurie Luxe, Sita Pieraccini, Lorena Randi, Maurice La Pierre, Martin Creed, Delphine Gaborit, William e Clarice Forest, Luigi Randi, Rafael Schilt, Kerry Biggin, Isis Clooney, Alessandor Earnest, studenti della Lenzie Academy, Sonny Randi, studenti della Ilkley Grammar School, Rafael Schilt, John Creed, Alisha e Faye Kerlin, studenti del PACE Youth Theatre Paisley, studenti della Miniera delle Arti, Frida Art Academy, Comune di Ascoli Piceno. Con ospiti speciali John McEnroe e Lisa Edelstein.

Probabile classificazione “vietato ai 18” (18 anni e oltre) in base alle linee guida del British Board of Film Classification, per la presenza di due scene di nudo e di “linguaggio forte”.