José Angelino

José Angelino, (Ragusa 1977) vive e lavora a Roma.
Fisico di formazione, laureato presso La Sapienza di Roma, con una tesi focalizzata sulla codificazione di stimoli visivi svolta da una rete neurale.

Nel 2013 ottiene il Premio per le Arti Visive della Fondazione Toti Scialoja. Nel 2014, ha partecipato alla grande rassegna internazionale European Glass Experience, promossa dal Consorzio Promovetro di Murano come progetto itinerante nei maggiori musei del vetro. Nel 2016 gli viene riconosciuto il premio “Arte Fiera 40” in occasione dei 40 anni della fiera di Bologna” e nel 2017 il premio “Artribune” nell’ambito del festival NEXST di Torino.

Nel lavoro di José Angelino, l’installazione diviene linguaggio primario e campo di esplorazione sensoriale. Opere mobili, attraversate da suono e luce, generano paesaggi percettivi in continua trasformazione. Ogni intervento funziona come uno zoom su un frammento di realtà: un dettaglio che, osservato da vicino, si espande in un nuovo mondo, aprendo livelli molteplici di lettura e suggerendo una sottile interconnessione tra le cose.

Suono, luce e instabilità sono gli elementi fondativi di una pratica che evoca fenomeni naturali come la stratosfera o l’aurora boreale, ma sempre attraverso materiali fragili e trasparenti, in particolare il vetro, che lascia intravedere il passaggio di onde, gas, vibrazioni. La relazione tra opera e spazio è attiva, generativa, e costituisce il nodo concettuale della sua ricerca.

Angelino nel suo lavoro combina saperi scientifici e intuizioni poetiche per dare forma all’intangibile. Le sue installazioni sono dispositivi di risonanza, che rendono visibile ciò che normalmente sfugge allo sguardo.

Ogni lavoro è un invito all’ascolto e alla riflessione: sull’ambiente, sull’equilibrio collettivo, sulla nostra appartenenza a un tutto che ci attraversa, anche quando non lo vediamo.

Le opere