L’osservazione dell’equilibrio del mondo è alla base della ricerca di Federica Di Carlo, che indaga il rapporto tra l’uomo e la natura, i confini, l’ambiente, il potere, l’ignoto, misurandone le reciproche connessioni e disconnessioni in forma poetica; per la creazione delle sue opere collabora spesso con scienziati e fisici dei vari centri di ricerca del mondo.
Le sue opere sono spesso presentate come sistemi complessi che attraversano sempre i tre confini assoluti – mare – cielo – cosmo, caratterizzati da una vasta gamma di elementi naturali, cose inanimate, fenomeni fisici e tecnologie; le sue mostre sono concepite come mondi interconnessi, dove ogni opera è una continuazione, un’implementazione dell’altra. Sono simbologie permeabili, a volte contingenti e spesso con una parte del lavoro affidata al controllo della natura e non dell’artista, di cui gli spettatori sono testimoni attraverso i loro sensi per completare il processo dell’opera. I suoi cicli di lavoro su un tema possono durare anche diversi anni. Non utilizza un media specifico, ma spesso costruisce mondi in cui immergersi, come nelle sue installazioni ambientali, dove un elemento come la luce diventa materia da modulare, da plasmare attraverso la conoscenza e lo studio delle leggi fisiche.
Nel 2021 ha vinto la decima edizione dell’Italian Council (programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale per la Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura), sezione ricerca, con il progetto “Ti guarderò bruciare”, consentendole di prendrere parte ad esperimenti internazionali. Per 18 mesi Di Carlo ha infatti seguito gli scienziati nelle varie fasi della costruzione della Stella Guida, all’interno dei laboratori italiani INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) e OAR (Osservatorio Astronomico di Roma) e di quelli stranieri di Garching e Monaco di Baviera, fino ai test di accensione presso l’Osservatorio Astronomico Roque de Los Muchachos sull’Isola de Las Palmas (Canarie). Il progetto Ti Guarderò Bruciare si propone quindi di unire queste due azioni umane – prendere dal cielo e mettere nel cielo – per raccontare e riflettere su queste due storie complementari.