Opera un’indagine dei meccanismi materiali e immateriali nei microspazi del mondo “tecnologico”.
Dario Capello, classe 1997, è un artista piemontese. Ha iniziato i suoi studi presso l’Accademia Albertina di Torino, abbandonandoli per un periodo per intraprendere una formazione autodidatta. Il suo percorso ha attraversato diverse fasi eterogenee, lavorando dal 2015 su VFX pratici, contribuendo a diverse produzioni video, per poi orientarsi dal 2018 verso il linguaggio digitale su modellazione e progettazione, comprendendo anche la prototipazione rapida tramite stampante 3D e tecnologie affini.
Opera un’indagine dei meccanismi materiali e immateriali nei microspazi del mondo “tecnologico”. La sua pratica, che si avvale del DIY, una forma di sapere interconnesso su scala globale in continua oscillazione e interazione reciproca, una sorta di oracolo collettivo, gli permette un approccio esplorativo degli interstizi antropici e la conseguente decostruzione dell’epistemologia egemone in favore di altre. Il suo lavoro si affida alla macchina per svelare un’ontologia relazionale, nella quale ogni cosa viene messa in moto mediante il meccanismo simbiotico. La macchina, il meccanismo, le tecnologie e i media sono dispositivo di analisi. Essi vengono inquadrati nel loro sviluppo come parte di un processo evolutivo, costituiscono elementi che vivono e si accrescono attraverso la relazione, partner co-evolutivi dell’antropico, in grado di sconfinare anche nel non antropico.
Qui inseriamo le principali mostre a cui ha partecipato l’artista
Le opere esposte al Premio Sparti